Walter Bonatti

1930-2011

Qui è riportato un testo sull'accaduto del K2

« Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio 1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso soltanto da me... »
(Walter Bonatti, Le mie montagne)
Sempre nel 1954 partecipa alla spedizione italiana capitanata da Ardito Desio, che porterà Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2; con i suoi 23 anni è il più giovane della spedizione.
Il giorno prima che Lacedelli e Compagnoni raggiungano la vetta, Walter Bonatti scende dall'ottavo campo verso il settimo per recuperare le bombole d'ossigeno lasciate lì la sera prima da altri compagni. Con questo carico sulle spalle, insieme ad Amir Mahdi, risale fino all'ottavo campo e di lì, dopo una pausa ristoratrice, fino al luogo in cui Compagnoni e Lacedelli avrebbero dovuto allestire il nono campo.
I due però, soprattutto per scelta di Compagnoni, non allestiscono il campo dov'era stato previsto la sera prima di comune accordo con Bonatti, ma lo fissano circa 250 metri di dislivello più in alto. Bonatti e Mahdi riescono ad arrivare nei pressi del luogo concordato poco prima del tramonto, ma non vengono aiutati da Compagnoni e Lacedelli, che invece d'indicar loro la strada per la tenda si limitano a suggerire da lontano di lasciare l'ossigeno e tornare indietro; cosa impossibile, visto il buio che incombe, l'enorme sforzo che già hanno sostenuto i due dalle prime ore del giorno, e vista soprattutto l'inesperienza di Mahdi a quelle quote e su quei terreni. Il calare delle tenebre rende a Bonatti e Mahdi impossibile individuare la tenda dei due di testa; si ritrovano così soli a dover affrontare una notte all'addiaccio nella "zona della morte" con temperature stimate intorno ai -50 °C, senza tenda, sacco a pelo o altro mezzo per potersi riparare. Solo alle prime luci dell'alba del giorno successivo i due possono muoversi e ritornare verso il campo 8, dove giungono in mattinata; Mahdi riporta seri congelamenti alle mani ed ai piedi, ed in seguito subisce l'amputazione di alcune dita.

 « Quello che riportai dal K2 fu soprattutto un grosso fardello di esperienze personali negative, direi fin troppo crude per i miei giovani anni. »
(Walter Bonatti, Le mie montagne)

I componenti della spedizione al K2. Bonatti è il terzo in piedi da sinistra. Accanto a lui, Ardito Desio
Bonatti rimase talmente deluso dall'atteggiamento dei suoi compagni da prediligere da allora in poi imprese alpinistiche condotte prevalentemente in solitaria. Altra delusione umana per Bonatti venne dall'atteggiamento del capo spedizione, Ardito Desio, che si rifiuterà sempre di andare in fondo all'accaduto dando solo la sua come unica verità circa la cronaca dell'impresa. Il contratto firmato da Bonatti prima della partenza per il K2, tra l'altro, gli impedisce di rilasciare interviste e resoconti della spedizione per un periodo di due anni. La versione dei fatti secondo Bonatti viene divulgata solo nel 1961, con la pubblicazione del suo libro "Le mie montagne".

(wikipedia)